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IL BOSCO SACRO

La fascia del territorio Trevano che comprende Pissignano, San Giovanni, Picciche, San Quirico, e Clarignano nell’antichità era occupato da un gran bosco ricco di cipressi.

Questa informazione ci è data da Plinio il giovane.

Grazie al ritrovamento di 2 cippi, uno a San Quirico e l'altro a Picciche, sappiamo che questo bosco era protetto.

Il cippo ritrovato a san Quirico, per esempio, contiene sanzioni e divieti per la salvaguardia : non si deve sottrarre nulla al bosco, la legna si può tagliare una sola volta lanno (giorno di sacrificio a Giove) e solo quella che occorre per il sacrificio.

Chi trasgredisce involontariamente dovrà offrire in sacrificio un bue; chi trasgredirà volontariamente dovrà sacrificare un bue, e dovrà pagare una multa di 300 assi.

Un apposito magistrato (dicatore) controllerà l’offerta e riscuoterà la multa.

Questo bosco quindi, oltre ad essere protetto era ritenuto sacro perché non si poteva "toccare" nulla se non per il sacrificio agli dei.

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