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Piazza Mazzini
Storia e immagini - 1

Trevi - Piazza Vittorio Emanuele
Trevi - Piazza Vittorio Emanuele, ora Piazza Mazzini

Nel vecchio catasto Gregoriano si chiamava piazza S. Emiliano, poi divenne piazza Vittorio Emanuele e, con la Repubblica, Piazza Mazzini.

Ma per i trevani è stata ed è sempre "La Piazza".
Trevi - Mappa del vcchhio catasto
Trevi - Mappa del Catasto Gregoriano

Il poligono in ROSSO delimita l'area del primitivo castello, il "castrum" romano.
L'area lenticolare più chiara indica l'ubicazione della piazza, allora fuori dalle mura del castello.

Sulla destra il poligono mistilineo in VERDE delimita la zona abbastanza pianeggiante che comprende le attuali piazze Mazzini e Garibaldi e gli edifici compresi tra le stesse.
Successivamente, sulla destra del disegno, una nuova cerchia di mura racchiude un'are a forma di mezzaluna che comprende gran parte dell'area pianeggiante e la parte del colle scoscesa fino alla Porta del Cieco

Trevi - Museo di San Francesco Epigrafe romana

L'area pianeggiante fuori dal "castrum" romano potrebbe essere stata usata come piazza d'armi, "campus" in latino. Nell'epigrafe qui riportata, ora custodita nel Museo di San Francesco, l'ultima parola è stata interpretata CAMPUS dagli specialisti. Potrebbe essere un riferimento proprio a quell'area.

Trevi - Chiesa di s. Francesco, La predica di S. Francesco.

Questa piccola tela, ormai trafugata, rappresenta la predica di s. Francesco sulla piazza di Trevi. L'episodio è avvenuto nei primi anni del 13° secolo, ma la pittura è di quattro secoli più tardi e pertanto vi è raffigurata la piazza come era nel 1600. Si vede chiaramente il porticato e la fontana.

Trevi - Chiesa di s. Francesco, La predica di S. Francesco.

Al posto della tela rubata è rimasto il bozzetto che il pittore aveva fatto per memorizzare la scena.
Vi sono raffigurati schematicamente gli elementi che poi furono dipinti sulla tela. Si identificano S. Francesco che predica, un fraticello spaventato dall'asino imbizzarrito, gli ascoltatori, l'asino finalmente quietato e infine gli elementi architettonici: il palazzo del Comune con il porticato, il palazzo del Governatore, che chiude la piazza a sud e la fontana. Tra i fedeli che ascoltano, la figura in primo piano con la barba, a destra nella tela e a sinistra nel bozzetto, potrebbe essere Grifone Petroni, il patrono dell'altare e committente dell'opera. Purtroppo nella foto della tela, monocromatica, non si vede il colore del mantello, ma era rosso, colore evidenziato nel bozzetto.
Secondo altri potrebbe essere uno schizzo provvisorio di altra mano, come promemoria prima della pittura della tela.

Trevi, Convento di S. Francesco - Lunetta del chiostro

Un'altra raffigurazione de miracolo sulla piazza di Trevi si trova nel chiostro dell'ex convento di S. Francesco, attiguo alla chiesa omonima.
L'opera è della metà del Seicento e anch'essa raffigura la piazza, ma con più fedeltà e molti dettagli.

Trevi, Convento di S. Francesco - Lunetta del chiostro -
Particolare

In questo ingrandimento della parte superiore si vede la torre, l'orologio il Palazzo del Governatore e la fontana a cui si abbevera l'asino.

Trevi, Convento di S. Francesco - Lunetta del chiostro -
Particolare

Avvicinandoci ancora si può distinguere la fontana "di semetria rotonda", probabilmente ottagonale, con un catino più alto sorretto da una colonna. Secondo il Natalucci, uno zampillo centrale "trasmette l'acqua in aria" e dal catino, attraverso "quattro faccie", cioè quattro zampilli al centro di mascheroni, scendeva nella vasca sottostante. Da questa l'acqua defluiva nella vasca inferiore con funzione di abbeveratoio.

Trevi, Disegno del XVIII secolo in confronto
con la fotografia del 2013.

Dal disegno si vede chiaramente la pavimentazione della piazza, che secondo la descrizione del Valenti era in mattoni a spina, riquadrati da fascioni di pietra.
Sopra all'ultima arcata di destra, adiacente alla torre, non c'era la finestra con le imposte, ma un grande arco di un loggiato.

Trevi, Palazzo Comunale. Parete sud dell'atrio al primo piano e
 particolare del disegno del XVIII sec.

Nel particolare del disegno si rileva che sopra all'ultima arcata di destra adiacente alla torre, non c'era la finestra con le imposte, ma un grande arco di un loggiato.
Recentemente , nel corso di lavori per l'adeguamento antisismico, nel lato sud dell'atrio al primo piano sono stati riscoperti due arconi che si affacciavano sulla sala-loggia.

Trevi - La torre civica

Questa foto, ripresa da una cartolina dell'editrice Danesi di Roma, risale all'ultimo decennio dell'Ottocento.

É la più antica fotografia della piazza e della torre finora conosciuta.

Venne riprodotta sulla prima pagina del periodico "La Torre di Trevi" dal 1898 al 1906

Trevi, Piazza Vittorio Emanuele II

Bella foto della piazza poco dopo il 1910. Vi sono orgogliosamente rappresentate le moderne innovazione di Trevi. L'autobus (1911) e l'illuminazione elettrica (1908) (cartolina)
Successivamente i due lampioni furono ricollocati in Piazza Garibaldi.

Trevi, Piazza Vittorio Emanuele II.(cartolina)  

La piazza intorno al 1920.
In primo piano un mucchio di sabbia per risarcire il piano di calpestio. Dopo quattro secoli della pavimentazione citata dal Mugnoni, i mattoni a spina erano quasi completamente consunti e il piano di calpestio veniva continuamente reintegrato con apporto di sabbia.

Trevi, Piazza Vittorio Emanuele.(cartolina anni '20) 

In primo piano, a sinistra, si vede una pavimentazioni con acciottolato. Evidentemente la pavimentazioni del '400 con i mattoni a spina, almeno in parte, fu sostituita dall'acciottolato in epoca imprecisata

Trevi - Monumento ai Caduti (cartolina anni '20)

La foto, pesantemente ritoccata, potrebbe risalire ai primi mesi del 1922, quando fu innalzato il monumento, ancora senza la recinzione.

Trevi - Piazza Vittorio Emanuele - Cerimonia

Giugno 1922. Inaugurazione del Monumento ai Caduti

Trevi, piazza Vittorio Emanuele - La festa dell'Uva
Negli anni '30 si ebbero varie edizioni della "Festa dell'Uva".
A Trevi vi fu una grande tradizione vitivinicola che fino ai primi decenni del Novecento produceva soltanto una monocultura di Trebbiano (più propriamente: Trebbiano di Trevi o Trebbiano "pulito"), da cui derivava il famoso Vinsanto

S.A.R.I. il Principe di Piemonte in visita a Trevi
"
Nel mese di marzo la Scuola Allievi Ufficiali del 52° Reggimento di Fanteria di Spoleto venne a Trevi - a piedi - per il campo di fine corso, come ormai da diversi anni. Ma quello del 1939 fu un campo speciale perché ebbe l'onore della visita di Sua Altezza Reale Imperiale Umberto di Savoia. All'annuncio della visita Trevi si mise in festa come comportava l'avvenimento; mentre gli allievi ufficiali (e tra questi alcuni trevani) si misero in fermento per la presenza dell'augusto principe ispettore generale delle scuole degli allievi ufficiali di complemento.
S.A.R.I. il principe Umberto fu ricevuto in municipio da tutte le autorità civili, religiose e militari, e si affacciò al balcone tra le calorose ovazioni della folla (...specialmente quella femminile)
[Zenobi, 1987, pag. 369]


La parte inferiore della piazza, come tutto "Il Corso", è lastricata con pietra serena e "sampietrini".
Per il resto si vedono ancora tracce dei riquadri in pietra che incorniciano aree in terra battuta.


Piazza Vittorio Emanuele alla fine degli anni '30
"... il marciapiede, tra la torre, il palazzetto della pretura e la piazza municipale; delimitato da gran tempo da tre grandi vasi di terracotta accoglienti tre palme che non avevano gran voglia di crescere, ma neppure di morire"[Zenobi, 1987, pag. 304]

Piazza Garibaldi, Comizio politico

Con l'istituzione della Repubblica, in tempo di propaganda elettorale, veniva innalzato un palco dove si alternavano vari oratori, locali e forestieri.

(Foto V. Giuliani)

La foto, della seconda metà degli anni Quaranta documenta un avvenimento importante che ha richiamato anche la presenza di corrispondenti della Stampa.

Particolare della foto precedente. Un marciapiedi di acciottolato correva tra le costruzioni e l'area in terra battuta.


Il Caffè Giuliani, poi Bar Roma, nel lato sud della piazza.
In secondo piano la "privativa" di sali e tabacchi dei Monopoli di Stato.


Davanti al "palazzo del Governatore", che all'epoca della foto si chiamava palazzo della Pretura, correva un marciapiede in cemento, poi lastroni di pietra serena e al centro della carreggiata "sampietrini" di porfido.

(Foto V. Giuliani)

Fine anni '40, nuova pavimentazione con mattonelle di asfalto

(Foto V. Giuliani)

Fine anni '40, nuova pavimentazione


Anni '50 - L'arrivo dell'Autobus.
Già nel 1940 il servizio automobilistico Trevi-Stazione era appaltato all'A.S.P. (Auto Servizi Perugia).
L' autista Giuseppe Marchetti da Corciano si stabilì e si accasò a Trevi.
Successivamente fu istituito il Servizio Automobilistico Comunale (SAC) gestito direttamente dal Comune.

Trevi Visita del prof. Auguste Piccard Primi anni '50
(foto L. Brunelli)

Lo scienziato e ricercatore svizzero Auguste Piccard, che aveva conquistato vari primati con ascensioni in aerostato, per tentare di scendere nelle profondità marine stava seguendo la costruzione di un ”batiscafo” nelle acciaierie di Terni.
La "batisfera", poi acquistata dagli americani e ora al museo della marina di Washington, fu realizzata nel 1952 e pertanto a quell’epoca risale la visita dello scienziato a Trevi
 

Il Sindaco Gino Paglioni, riceve il prof . Piccard.
(Foto L. Brunelli)

Nella foto si riconoscono Maurizio Maurizi (con il cappello in testa) il sindaco Gino Paglioni (con il cappello in mano) e il prof. Piccard (il più alto di tutti)

La pavimentazione con mattonelle di asfalto presentava vari rigonfiamenti in corrispondenza degli spazi per il posteggio di auto, a causa delle perdite di olio.
Si pose in opera una nuova pavimentazione con cubetti di porfido - nonostante varie contestazioni - e con l'occasione si traslocò il monumento in cima a piazza Garibaldi modificandone le epigrafi.

3/10/1948 - Esposizione dei sedani

Già negli anni '30 del Novecento si premiavano i migliori produttori di sedano.
In occasione della "rimpatriata" dopo gli anni della guerra, tra i festeggiamenti ed altre manifestazioni, fu allestita un'esposizione di sedani con relativa premiazione.

3^ domenica di Ottobre -  "La Sagra"
Dal 1965, ogni anno, la terza domenica del mese di Ottobre, si celebra la "Mostra mercato del sedano Nero e sagra del Sedano e della Salsiccia", una della prime sagre dell'Umbria.
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