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Poeti locali
Anonimo 1.*
Pubblicata su "Il Clitunno" periodico ciclostilato della Direzione Didattica (anni'70) |
Trevi
Trevi. Quiete e silenzio e case su case che salgono dai ricordi del palcido Clitunno.
Viuzze tortuose di sasso che ha preso il verde del muschio; e i Santi che si affacciano dalle nicchie delle piccole case sempre piene di sole.
Palazzi di mole quadrata e portali, immensi per l'angusta piazzetta che aspetta davanti, che attonita guarda ed invita alla chiesa vicina, di concio arrossato e corroso inebriato di anni e di sole.
Ondata di riflessi al tramonto dai vetri delle finestre e le campane che cantano dalla immensa vista dei loro campanili che cantano la gioia di oggi, il rimpianto di ieri e incensano i piccoli cimiteri nascosti nella valle o arrampicati sulla pace dello scoglio montano.
E tu che mi sei vicino, a sera, quando il lavoro tace, compagna quieta, fedele, nel calore della famiglia, a gustare, col sorriso dei figli, la pace di sempre che sale, dalla deserta via occhieggiante col debole fanale sulla pianura lontana cosparsa di luci di mistero
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