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Da La Nazione  - 12/7/1980
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Cronaca di Foligno
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Pietrarossa.*:Trovati resti umani
ed antiche canalizzazioni romane

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Continuano a suscitare notevole interesse i ritrovamenti di reperti di vario tipo che vengono ogni giorno alla luce durante le operazioni di scavo e di consolidamento del sottopassaggio in località Pietrarossa di Trevi.

Se ne sono senz'altro accorti gli addetti ai lavori, già al primo colpo di scavatrice, poiché nella discarica non c'era un solo mucchio di terra che non contenesse numerosi «cocci»: l'hanno notato subito gli abitanti della zona. per i quali, in verità, ritrovamenti del genere non fanno più notizia; finalmente sono venuti a saperlo anche le autorità, debitamente avvertite, e la stessa soprintendenza alle belle arti che ha inviato sul luogo suo personale specializzato.

A tutto ciò hanno anche provveduto alcuni acquazzoni opportunamente intervenuti a spazzar via dal terreno la polvere ed a questo punto in molti hanno ritenuto che la «cosa» fosse veramente molto interessante. Anche i ladri! Sabato scorso si vedevano infatti chiarissimi, sul lato nord a monte della ferrovia, resti di ossa umane rapidamente scomparsi nella notte fra sabato e domenica lasciando una buca di circa 80 centimetri di diametro.

Si è trattato probabilmente di «sciacalli» dilettanti, poiché non era certo quella una sepoltura da nascondere un tesoro, ma resta il fatto che i numerosi reperti, ora allo scoperto, sono alla mercé di tutti. con il rischio di causare altri danni laddove non sono ancora giunte le ruspe.

Ed il rischio non è solo quello: i numerosi resti rischiano ora di venir definitivamente coperti dalle quattro sponde in cemento del costruendo sottovia: è quanto temono. molto realisticamente. alcuni consiglieri della Pro Trevi che sabato scorso inviarono un telegramma alla sovrintendenza per sollecitare ulteriori e più approfonditi interventi.

Quel giorno infatti oltre al suddetto scheletro. che ha suscitato l'interesse di qualche tombarolo da strapazzo, affiorarono altri reperti altrettanto interessanti. Una pietra di notevoli dimensioni, con bella modanatura. appartenente probabilmente al cornicione di un antico edificio ed un enorme monolito squadrato, a valle della ferrovia, sul lato nord, delle ragguardevoli dimensioni di centimetri 170 x 70 e della profondità di oltre un metro (non possiamo essere più precisi in quanto la pietra è tuttora quasi completamente interrata). E' quest'ultimo molto simile agli altri conservati presso le mura perimetrali esterne della vicina chiesa di Santa Maria di Pietrarossa e potrebbe essere stato la base di un monumento di grosse dimensioni,

Nella giornata di martedì sono inoltre venute alla luce una canalizzazione pressoché intatta (almeno nella parte che è stata risparmiata dalle ruspe) in entrambi i lati del sottovia. e numerosi elementi di altre canalizzazioni parallele. Tale ritrovamento sembra confermare definitivamente la tesi secondo cui ci troviamo di fronte alle famose terme donate da Augusto agli Spellani e che Plinio ricorda nella celeberrima lettera dalle Fonti del Clitunno.

Ma cosa fu effettivamente l'attuale Pietrarossa nell'antichità? Lo abbiamo chiesto a Franco Spellani. appassionato studioso, che ha seguito questa affascinante storia fin dalle prime «ruspate».

«Forse ci furono quei famosi bagni, ci ha detto, oppure ci fu un "emporium" che, intorno alle terme ed al porto fluviale, si sviluppò nei quasi tre leggendari secoli della «pax romana». Non possiamo escludere che ci fosse un enorme tempio-santuario pagano, ma neppure che ci fosse la stessa Trevi».

«Non sappiamo ancora quando questo insediamento cessò di, esistere e perché - è sempre Spellani che parla - forse in seguito ai terremoti dei V secolo che sconvolsero gran parte della penisola italica e le regioni balcaniche e che, secondo alcuni. furono responsabili del calo delle acque del Clitunno. O forse in seguito ad un assalto delle orde barbariche che per secoli scorrazzarono da padroni nella nostra terra».

Riteniamo che valga la pena almeno tentare di risolvere qualcuno di questi interrogativi. siamo sicuri che i reperti possano restare alla luce senza intralciare i lavori per il sottopassaggio. chiediamo con forza che non vengano coperti di nuovo, a distanza di millenni, non a causa di calamità naturali, ma per l'insensibilità dell'uomo!

Carlo Fioretti

Nella Foto: i resti di antiche canalizzazioni romane affiorati martedì
 

 

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Aggiornamento: 27 aprile 2017.
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