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Dal Giornale dell'Umbria  21/8/2005
Foligno
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Trevi - Appello a riconsiderare l'area di Pietrarossa.*. "Scheletri in un sacco di plastica"

Ampliare zona archeologica

Interpellanza di Andreani: "Tutela e studio"

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TREVI - Ampliare i confini della zona archeologica di Pietrarossa già i oggetto di scavo, al fine di indagare, conoscere, difendere e valorizzare, un patrimonio di immenso valore storico. Luigi Andreani, capogruppo consiliare del comune di Trevi, ha presentato ieri un'interrogazione al sindaco della città: un appello a riconsiderare la notevole importanza della zona archeologica di Santa Maria di Pietrarossa, dove "da quattro secoli si registrano ritrovamenti occasionali di resti di edifici imponenti, manufatti vari, cippi, iscrizioni e suppellettili".

Ulteriore e definitiva spinta nel chiedere tutela e studio dell'area è stata la recentissima scoperta nei giorni scorsi di un gruppo di dieci sepolture d'età post classica, rinvenute nello sterro che avrebbe dovuto ospitare il magazzino dell'autorimessa comunale: sarebbe dunque urgente un ampliamento della zona archeologica poiché, incalza Andreani, "sistematicamente affiorano reperti al di fuori dell'area inserita nel PRG". Il capogruppo, dando ormai per scontato anche l'annullamento della costruzione del capannone del comune, chiede provvedimenti seri che tutelino l'integrità degli scheletri scoperti recentemente, al fine di renderne possibile un prossimo, sistematico studio. Una richiesta di tutela che nasce da un fatto ben preciso: gli scheletri delle tombe trovate prima dell'ultimo rinvenimento sarebbero stati, a detta di Andreani, "inopinatamente imballati alla rinfusa in un unico sacco di plastica per essere depositati nell'ossario del cimitero; tal modo di agire preclude la possibilità di qualsiasi ulteriore studio sistematico di tali reperti". Il dottor Andreani si domanda inoltre chi abbia autorizzato tale modo di agire e "se tutto questo sia conforme ai protocolli di studio ed alle normative vigenti".

Una richiesta dunque di maggior attenzione, per una zona che ha restituito la quasi totalità dei reperti archeologici custoditi nel museo cittadino e che si trova in una posizione strategica ed interessantissima, vista la stretta relazione che il sito ha con il tracciato della via Flaminia, con il fiume Clitunno e con l'antico "lacus Clitorius": indizi che potrebbero preannunciare l'esistenza di insediamenti e testimonianze ben più antiche rispetto a quelle già emerse dalla terra. Intanto già da domani, gli archeologi, tempo permettendo, torneranno a scavare.

 

Nella foto: Necropoli rinvenuta a Pietrarossa

          

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